L'Abito degli Angeli: tradizione biblica e rappresentazione artistica

L'Abito degli Angeli: tradizione biblica e rappresentazione artistica

L’Abito non fa l’Angelo

Tra le molte figure bibliche e interreligiose, quella dell’angelo è sicuramente una delle più note anche a coloro che non si interessano direttamente alla fede cristiana o ad altre fedi monoteistiche; ma che abiti indossavano gli angeli?
Ovviamente non farò qui una disamina teologica delle figure angeliche, né un’analisi scientifica o letteraria delle loro apparizioni nei testi (considerati sacri o laici) o delle loro suddivisioni gerarchiche; ciò che mi interessa capire e se, partendo dall’Antico Testamento, esiste un “costume angelico” definito e definibile e se le rappresentazioni artistiche che poi sono state fatte di queste figure, se ne sono mantenute fedeli.
Innanzitutto, secondo l’enciclopedia Treccani:
Angelo - Nel greco antico γγελος (da γγέλλω "annunzio") aveva il significato generico di "messaggero"; ma poi, per l'uso che ne fecero i traduttori greci della Bibbia per rendere la parola ebraica mal'ākh "messaggero o ministro", acquistò, al pari di questa, anche il senso specificamente religioso di essere sovrumano, intermediario fra il cielo e la terra, fra Dio e gli uomini, di cui Dio si serve per annunziare agli uomini e per fare eseguire sulla terra la sua volontà.

Secondo la Bibbia, dunque, gli Angeli sono messaggeri di Dio che scendono sulla Terra con missioni affidate loro dal Signore e, a questo scopo, si presentano in forma umana a coloro cui devono comunicare il messaggio. Possiamo, dunque, presupporre che gli Angeli non siano antropomorfi nella proprio dimensione di origine, ma che assumano forma umana solo quando necessario e che, di conseguenza, si abbiglino a seconda dello scopo da conseguire.
Le testimonianze di esseri umani che incontrano e parlano con gli Angeli nella Bibbia sono innumerevoli ed essi ci vengono di volta in volta descritti diversamente:

Atti 1:10-11 - E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Esseri in forma umana con indosso bianche vesti si presentano di fronte ad una folla. Siamo nel Vangelo e gli Angeli qui agiscono come veri e propri messaggeri della parola divina. La veste bianca è una delle rappresentazioni figurative più frequenti delle schiere angeliche e all’interno dell’iconografia artistica essa non è solo un richiamo alle fonti sacre, ma anche una metafora della purezza degli Angeli e un richiamo della loro vicinanza alla luce divina.

Matteo 28:2-3 (Resurrezione di Gesù)
"Ed ecco, vi fu un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore, e il suo vestito bianco come la neve."

Marco 16:5 (Le donne al sepolcro vuoto)
"Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto sulla destra, vestito di una veste bianca, e si spaventarono."

Giovanni 20:12 (Visione degli angeli al sepolcro)
"E vide due angeli in bianche vesti, seduti uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù."


“Il Canto degli Angeli” di William-Adolphe Bouguereau (1881)

 

Daniele 10:5-6 (Visione di un angelo)
"Alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo vestito di lino, con ai fianchi una cintura d’oro di Ufaz. Il suo corpo era simile al topazio, la sua faccia pareva un lampo, i suoi occhi erano come torce fiammeggianti, le sue braccia e i suoi piedi avevano l'aspetto del bronzo lucente, e il suono delle sue parole era come il rumore di una folla."

Apocalisse 15:6

"E i sette angeli che avevano le sette piaghe uscirono dal tempio, vestiti di lino puro e risplendente, e cinti all’altezza del petto con cinture d’oro."

Qui ci viene data una visione più specifica dell’abbigliamento angelico. Il “vestito di lino” non si discosta dalla “veste bianca” descritta negli altri passaggi, poiché il colore naturale del lino è un panna molto chiaro, riconducibile di fatto anche al bianco; la cintura dorata, però, non viene menzionata in altre apparizioni e per questo potrebbero esserci due ragioni: le altre fonti non hanno ritenuto importante menzionarla; non tutti gli angeli la indossano. La cintura potrebbe essere un segno distintivo di una specifica classe angelica oppure potrebbe semplicemente essere indossata solo in determinate circostanza o per scelta da determinati individui, non possiamo saperlo.
In ogni caso, abbiamo ampia rappresentazione anche di questo abbigliamento angelico che, a livello metaforico, altro non fa che sottolineare la natura divina dell’Angelo che proprio perché compartecipante della luce di Dio indossa un accessorio dorato.
La veste di lino, inoltre, era anche imposta da Dio ai suoi sacerdoti, poiché il lino era ritenuto un tessuto puro e igienicamente funzionale al mantenimento anche di una purezza fisica necessaria al sacerdote per espletare le proprie funzioni religiose.



"La caduta degli angeli ribelli" di Pieter Bruegel il Vecchio (1562)
In questo dipinto, l'Arcangelo Michele, al centro dell'opera, è raffigurato con un'armatura dorata mentre scaccia gli angeli ribelli dal Paradiso e attorno a lui vi sono molti angeli in vesti bianche e dorate strette in vita da cinture del medesimo colore.

Come mostrato da Pieter Bruegel il Vecchio in questo quadro, molto spesso l’iconografia angelica ritrae queste figure con l’armatura. In realtà, nella Bibbia li si cita diverse volte come “armati” ma mai propriamente con indosso un’armatura, specialmente nel caso degli arcangeli.

Giosuè 5:13-15

"Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo stava in piedi davanti a lui, con in mano una spada sguainata. Giosuè andò verso di lui e gli disse: 'Sei dei nostri o dei nostri nemici?' Egli rispose: 'No, io sono il capo dell’esercito del Signore'."

È molto probabile che la raffigurazione degli Angeli in armatura sia dovuta al loro ruolo all’interno di diversi episodi biblici. Essi, infatti, non erano solo messaggeri del Signore, ma anche i suoi soldati che uccidevano (spesso senza pietà) intere popolazioni dietro suo ordine.
Sebbene a livello logico si possa pensare che un essere divino e probabilmente incorporeo, fatto di luce ed energia, non necessiti di alcun’armatura perché protetto da ben altri poteri, è facile capire come a livello iconografico la raffigurazione dell’Angelo soldato in una splendente armatura servisse a trasmetterne contemporaneamente la forza, la natura divina e la minaccia per le forze del male.
Tra gli angeli ce sono alcuni che abitualmente vengono dipinti o scolpiti in armatura come, ad esempio, l’arcangelo Michele.

 


"San Michele Arcangelo" di Guido Reni (1635)

Questo dipinto mostra l'arcangelo in una posa dinamica, mentre sconfigge Satana e come vediamo egli indossa un’armatura di colore azzurro colore divino e della trascendenza e per questo solitamente associato alla figura della Madonna.

Come detto, non affronterò il tema delle gerarchie angeliche, ma a livello iconografico è facile notare che gli arcangeli sono spesso raffigurati con abiti più elaborati, come armature, cinture d’oro o vesti che indicano il loro ruolo di capi delle schiere celesti; gli angeli ordinari sono generalmente rappresentati con vesti bianche o luminose, enfatizzando la loro purezza e servizio e i cherubini (angeli bambini) sono rappresentati addirittura nudi.
Ovviamente, l’iconografia angelica non si basa solamente sui testi sacri, ma viene influenza da moltissimi elementi che vanno dalle diverse interpretazioni che la Chiesa dà alla liturgia nel corso dei secoli, alla moda locale e contemporanea all’artista, fino al commissionario dell’opera. Poteva infatti capitare che il volto degli angeli venisse rappresentato con le fattezze o i tratti distintivi del volto del nobile, del Papa o, i generale, della figura di spicco che aveva commissionato quella specifica opera o che ci si voleva ingraziare. Anche i colori degli abiti angelici cambiano a seconda della simbologia che si vuole far trasparire dal quadro, ma quello che è emerso dalle mie ricerche è che l’abito dell’Angelo era un abito semplice, una lunga veste in color lino naturale stretta in vita da una cintura dorata. Angeli in questi abiti potevano essere armati o meno, ma non si fa menzione del loro manifestarsi o combattere indossando un’armatura.

Va detto che tutti gli Angeli menzionati nella Bibbia sono di sesso maschile. So che, notoriamente, gli Angeli non hanno sesso, ma all’interno della Bibbia quando si descrive un’apparizione angelica si parla sempre di “uomini” inteso come individui umani dalle apparenza e dalle fattezze riconducibili al sesso maschile.
Chiaramente, se consideriamo la Bibbia una fonte storica attendibile, essendo gli Angeli i soldati dell’esercito di Dio (oltre che i suoi messaggeri) ha senso che essi fossero tutti di sesso maschile poiché naturalmente più prestanti nel combattimento. In ogni caso, dato anche il periodo storico in cui questi Angeli camminavano tra gli uomini, era del tutto normale indossare lunghe vesti, sia per i maschi che per le femmine e perciò il loro abbigliamento semplice sarebbe perfettamente adeguato all’epoca.

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